Stamattina ho visitato alcune delle zone della provincia etnea colpite dall’alluvione di mercoledì, Linguaglossa, Torre Archirafi, Riposto, Giarre, Acireale e Aci Sant’Antonio. Nello specifico sono stata a Riposto, Giarre e Torre Archirafi, ho visto abitazioni devastate dalla furia della pioggia, cantine e garage inagibili, strade divelte, persone ancora in preda allo shock intente a spalare fango. È assolutamente necessario l’intervento dell’Esercito: servono uomini e risorse adeguate per accompagnare gradualmente questi territori verso una condizione di normalità. 

Il Governo regionale deve attivarsi immediatamente affinché Roma dichiari lo stato di calamità per questi territori. Oggi abbiamo potuto appurare problemi legati all’esondazione di un torrente che con una forza inaudita è entrato dentro le case, distruggendo muri di cemento e tutto ciò che ostacolava la sua folle corsa. Non possiamo restare con le mani in mano e dichiararci sollevati per il fatto che non ci sono vittime e dispersi.

Dalla disponibilità ad intervenire  che verbalmente abbiamo ricevuto dal governatore Schifani, si passi subito ai fatti. Come per la siccità, come per i rifiuti, come per le infrastrutture, non ci si può limitare agli interventi tampone perché quest’ultimi non ci metteranno al riparo dai rischi che derivano da un territorio estremamente fragile. Serve una strategia di ampio respiro per mettere in sicurezza gli spazi urbani oggi devastati dalla cementificazione.

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Jose Marano
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