Sono passati nove giorni dall’incendio che ha devastato il terminal A dell’aeroporto di Catania. E mentre si procede, senza una data di precisa, al ripristino completo del servizio aeroportuale, in queste ore è in corso una riunione con i soggetti coinvolti nella gestione dell’emergenza per il coordinamento delle attività di ripristino dell’operatività dello scalo etneo. 

Parallelamente, negli ultimi giorni soprattutto, infiamma il dibattito politico attorno alle responsabilità e alla gestione dell’emergenza. Josè Marano, deputata del Movimento 5 Stelle e vice presidente della commissione Ambiente, Territorio e Mobilità all’Ars, chiede risposte certe in merito a responsabilità circa la mancata programmazione e sulle carenti verifiche infrastrutturali definendo la gestione dell’emergenza “fallimentare” e invoca, senza mezzi termini, il commissariamento della società che gestisce lo scalo di Fontanarossa come “atto dovuto per una maggiore trasparenza”.

“Gestione dell’emergenza inadeguata”

“Dopo oltre una settimana dall’incendio avvenuto all’aeroporto di Catania – spiega a Cataniatoday  Marano –  sono decine il numero di voli cancellati e tantissimi gli interrogativi non ancora risolti da una governance che si sta dimostrando inadeguata ed incapace nel gestire l’emergenza, considerato che i viaggiatori non sono adeguatamente assistiti, la comunicazione è approssimata ed in ritardo, per ripristinare i voli da Catania e sopperire ai limitatissimi spazi del terminal C è stato installato solamente un tendone climatizzato ed è già partito lo scarica barile delle responsabilità nei confronti delle compagnie aeree”.

Necessità di tempi certi

Si sta cercando di fare chiarezza sul ripristino del traffico aereo e tanti sono gli interrogativi a cui dare risposta: “Quali sono i tempi per la riapertura del Terminal A ed un ritorno alla normalità? Chi risarcirà passeggeri, agenzie di viaggio, aziende ed operatori del settore turistico per le cancellazioni già ricevute? E ancora, quali iniziative verranno attuate per riparare al danno di immagine e di reputazione che l’intera città e la Regione sta subendo? – si chiede la Marano.

“Nelle situazioni di emergenze – aggiunge – bisogna fare squadra e nessuno vuole fare polemica ma non può passare in sordina chi ha chiare responsabilità per una gestione fallimentare dell’emergenza. Il commissariamento della gestione è un atto dovuto per una maggiore trasparenza nei fatti accaduti e nel rispetto dei danni morali, sociali ed economici subiti dai siciliani e per tutti quei turisti”.

“Assenza Salvini sintomatica di suo interesse per il Sud”

La deputata pentastellata non risparmia dure critiche nemmeno nei confronti del governo nazionale, puntando il dito soprattutto contro Matteo Salvini: “L’assenza del Ministro Salvini è sintomatica dell’interesse che il leader della Lega, nonché vicepresidente del governo Meloni, ha per la Sicilia e per il sud in generale. Dicevano di essere ‘Pronti’ ma di fronte alle emergenze stiamo notando che l’intervento del governo è spesso in ritardo e disordinato. Invece non sono pronti nemmeno ad assumersi le responsabilità di governo che gli competono. Altro che ‘pizzo di stato’ il danno economico che stanno subendo le imprese catanesi e siciliane dalla chiusura dovute a questo tragico evento ha delle ingenti ripercussioni economiche già stimate solo ad oggi in circa 400 milioni di euro da parte Assoesercenti. (40 milioni giornalieri).

“Per queste ragioni – conclude Marano – l’aeroporto deve essere immediatamente ripristinato in tutte le sue funzionalità perché Catania e tutta l’isola non si possono permettere di perdere altre risorse economiche.

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Jose Marano
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