“La mafia odierna è una mafia liquida, cioè capace di infiltrarsi in ogni ambito della società e dell’economia siciliana. Più che parlare della ‘vecchia’ cosa nostra, oggi potremmo dire che si tratta di un qualcosa di nuovo e diverso. La mafia, infatti, utilizza strumenti tradizionali per controllare ed esercitare il proprio potere sul territorio, ma si avvale anche di una rete di fiancheggiatori, colletti bianchi e personaggi con menti raffinate, dotati di grandi capacità e competenze sia all’interno che all’esterno dell’associazione criminale. Ecco perché occorrono misure sempre più incisive e nuove tecnologie”.
A dichiararlo sono le deputate regionali del Movimento 5 Stelle Roberta Schillaci e Jose Marano a margine dell’audizione della Commissione Antimafia tenutasi alla Prefettura di Palermo.
“Occorrerebbe estendere il protocollo anticorruzione siglato dalla Prefettura di Palermo – aggiunge Roberta Schillaci – per il waterfront di Palermo e per i cantieri di alcuni collegamenti di RFI, a tutti gli appalti e gare a livello regionale. In ogni caso per contrastare la mafia della corruzione, non si può prescindere dall’aspetto culturale e quindi si deve continuare ad insistere sulla cultura della legalità a partire dalle scuole primarie. Oggi abbiamo a che fare con nuove generazioni che non hanno conosciuto la mafia armata e pertanto bisogna tenere vivo il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per il bene della collettività. Ma c’è un’altra faccia della criminalità organizzata, ancora più importante, quella della corruzione. È ciò di cui si nutrono le mafie per continuare ad affermare il proprio potere sul territorio e se si riuscisse a combatterla efficacemente probabilmente il fenomeno mafioso sarebbe molto più debole e quindi più facile da estirpare” – conclude la deputata antimafia.