“Gli elettori siciliani del M5S nel 2017 hanno scelto con il loro voto otto parlamentari regionali donne e dodici uomini. Il Movimento 5 Stelle è il gruppo parlamentare che ha eletto più donne in Assemblea Regionale Siciliana, ma allo stesso tempo queste vengono umiliate nel loro ruolo e nella loro dignità, infatti, le donne non vengono pensate e scelte nei ruoli chiave” lo afferma la deputata all’Assemblea regionale siciliana Jose Marano, commentando l’elezione del nuovo capogruppo M5S a Palazzo dei normanni.
“Da quando mi sono insediata, dopo la parantesi della mia collega Valentina Zafarana come capogruppo (la cui gestione ritengo sia stata la migliore di questi anni), è toccato poi a Francesco Cappello, Giorgio Pasqua e per l’anno prossimo Giovanni Di Caro, diventa matematica il fatto che dopo Di Caro il gruppo ha già scelto un altro uomo. Ciò avviene nonostante l’impegno preso dal gruppo parlamentare dopo l’elezione di Giorgio Pasqua. In quella occasione era stato infatti deciso che il prossimo capogruppo sarebbe stata una donna al primo mandato. Evidentemente al maschietto alfa di turno la cosa non andava bene”, aggiunge Marano
“Gli elettori hanno scelto molte donne del Movimento per essere rappresentati all’Assemblea regionale ma è il Movimento stesso che sembra non essersene accorto. Duole sottolineare che anche in seno al consiglio di presidenza le donne del Movimento 5 Stelle non sono state considerate, infatti dopo l’insediamento furono proposti ed eletti Giancarlo Cancelleri vicepresidente dell’Assemblea, Salvatore Siragusa deputato questore, Stefano Zito deputato segretario.
Abbiamo donne eccellenti del Movimento 5 Stelle con ruoli di alto profilo come la sindaca Virginia Raggi, la sindaca Chiara Appendino, la Ministra Azzolina considerata fra le 110 donne più importanti del 2020, e ancora, Giulia Grillo ex ministro della sanità, Nunzia Catalfo Ministra del lavoro che ha messo su carta il provvedimento principe delle azioni di governo, Laura Castelli vice ministro all’economia che ricordo è dell’’86. La scelta politica alle ultime elezioni europee di Luigi Di Maio è stata quella di posizionare come capolista 5 donne eccellenze della nostra nazione.
“Con quest’atto viene meno la parola presa, io non denuncio per le pari opportunità ma per le pari dignità. Da anni porto avanti battaglie per la piena parità, durante questa legislatura ho presentato un disegno di legge per la parità salariale e faccio parte di un gruppo parlamentare che stenta ad attribuire alle donne ruoli di responsabilità. È un paradosso per me inaccettabile”, conclude.