Sul lavoro siamo costretti a constatare che il governo Meloni va avanti per tentativi, con demagogia e maldestre promesse elettorali come il Bonus 100 euro, annunciato un anno prima a ridosso delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno e che non solo non riguarda tutti ma sarà pure tassato.
I numeri ci dicono che a crescere è solo l’occupazione precaria e che i salari sono fermi al palo. La misura Decontribuzione Sud, inoltre, sta per scadere senza che si sappia cosa ne sarà delle categorie svantaggiate dopo la fatidica data del 30 giugno 2024, quando non saranno più disponibili gli sgravi contributivi per l’assunzione di giovani e donne. La fiscalità di vantaggio nelle assunzioni andava resa strutturale, non c’è più tempo per rinegoziare con l’Ue.
Jose Marano non parla soltanto del bonus 100 euro per lavoratori. A proposito di categorie svantaggiate, la parlamentare regionale lancia l’allarme sul Fondo per il diritto al lavoro dei disabili: “Anche su questo fronte la situazione è preoccupante poiché si è passati dai 94,2 milioni del 2020 ai 20 milioni del 2024: una progressiva quanto inaccettabile riduzione delle risorse a disposizione che di fatto esclude tantissime persone con disabilità dal mondo del lavoro perché da mesi il Fondo è esaurito. Tutto ciò è ingiusto”.
Infine, la formazione “dimenticata”: I corsi per l’inserimento lavorativo degli ex percettori del Reddito di cittadinanza non sono ancora partiti. Con questa approssimazione e senza riforme di ampio respiro, la crisi del mondo del lavoro rischia di trasformarsi in emergenza nazionale.