Importante momento di confronto e riflessione, nella giornata di ieri, a Catania in occasione del convegno “Parità salariale e Gender Gap”, promosso dall’onorevole Jose Marano, deputata all’Ars per il Movimento 5 Stelle. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Patrizia Penna del Quotidiano di Sicilia, che ha coordinato il dibattito anche sulla scorta di quanto, in questi anni, il QdS ha detto e scritto sull’universo femminile e sui temi al centro dell’iniziativa. Due i momenti principali del convegno, attraverso i quali sono state affrontate le diverse sfaccettature relative alla posizione e al ruolo della donna nel mondo del lavoro.

 

La prima sessione è stata dedicata al tema “Imprese ed Economia”. Il presidente della Camera di commercio Sud Est e di Confcommercio Catania Pietro Agen, evidenziando il numero sempre crescente di aziende a conduzione femminile, ha posto l’accento sull’assenza di infrastrutture sociali per creare parità di condizioni tra uomini e donne, come ad esempio gli asili nido sui luoghi di lavoro. Disparità sulle quali si è discusso anche in ottica Pnrr e legge 162/2021, che prevede una certificazione di parità per le imprese che mettono in atto politiche inclusive e non discriminatorie. Monica Luca, del comitato imprenditoria femminile di Confindustria Catania, intervenendo sul merito della questione ha rilevato la necessità di provvedimenti strutturali, che prevedano ad esempio adeguate garanzie contrattuali affinché la donna non sia, di fatto, costretta a scegliere tra carriera e famiglia. Il tema del credito e delle risorse è stato affrontato anche con Roberta Iudica di Irfis, che ha raccontato la sua esperienza in ambito sviluppo e consulenza alle imprese.

Il panel si è chiuso con gli interventi Mirtà Vigano, direttrice delle risorse umane di Pinko, azienda lungimirante e all’avanguardia che rappresenta un esempio virtuoso in termini di strategie inclusive, e di Federica Argentati, presidente del Distretto produttivo agrumi di Sicilia. Quest’ultima, pur sottolineando l’esistenza di oggettive difficoltà, ha inteso richiamare l’attenzione sulla forza di volontà delle donne, sulla capacità di superare gli ostacoli posti sul loro cammino.

Le istituzioni e le politiche di welfare hanno, invece, caratterizzato le analisi della sessione successiva. Maurizio Bernardi, presidente dell’associazione nazionale Famiglie Italiane, ha portato la sua esperienza sia in termini associativi che in ambito politico, illustrando le misure di wellfare introdotte nel comune di Castelnuovo del Garda, da lui amministrato per due sindacature. Con Matilde Cifali (presidente del gruppo terziario donna di Confcommercio) e Maria Grazia Bonsignore (presidente del movimento Donne Impresa Sicilia) si è discusso dell’impegno e delle misure da adottare affinché le donne non recitino solo il ruolo di comparse nel mondo del lavoro e sulla necessità di un cambio culturale e di mentalità, sui cui si deve lavorare da subito. L’educazione alla parità di genere, insomma, deve venire ancor prima degli interventi legislativi, che altrimenti rischiano di incidere solo superficialmente.

Unità di intenti per raggiungere obiettivi importanti

L’onorevole Jose Marano, a conclusione dell’evento, ha illustrato contenuto ed obiettivi del Ddl 727 sul divario retributivo di legge, proposta presentata all’Ars, di cui lei è prima firmataria. 

Sebbene il testo non sia ancora stato approvato, il riscontro è comunque positivo anche per la giusta convergenza sul tema, per un’importante unità di intenti, che ha superato le differenze politiche e partitiche. Un primo passo, cui ne dovranno seguire molti altri, che incarna il buon esempio che la politica dovrebbe dare su un tema importante ed attuale come questo.

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