Diventerà presto legge della Regione Siciliana, il mio disegno di legge “Introduzione di norme per l’eliminazione del divario retributivo di genere”. Si è, infatti, concluso l’iter di discussione nella competente commissione legislativa parlamentare e adesso, dopo il parere della commissione bilancio, il testo approderà in aula. 

Una proposta di legge che si propone lo scopo di promuovere, attraverso azioni di sostegno regionale, la parità salariale di genere al fine di arginare il divario retributivo esistente tra uomini e donne. Sono molto soddisfatta perché, come prima firmataria del disegno di legge, vedo portare a termine una delle mie storiche battaglie, a favore delle donne e della loro indipendenza umana, sociale ed economica.


Una nuova visione

Una nuova visione lavoristica si rende, dunque, necessaria al fine di contribuire alla conciliazione tra lavoro, famiglia e vita privata, consentendo di bilanciare in maniera adeguata ciascun aspetto; considerare le politiche di conciliazione come un nuovo modo di fare impresa consentirebbe alle aziende di accedere al potenziale non sfruttato delle donne e permetterebbe di creare una società più egualitaria riducendo così il rischio di povertà. Tali misure, altresì, garantirebbero maggiori vantaggi quali un minor tasso di assenteismo, dipendenti più motivati e di conseguenza maggiore produttività grazie ad un ritorno più rapido dai congedi parentali ed un miglioramento generale del benessere del personale, tutti elementi che influiscono positivamente sui risultati dell’azienda. 

Favorire l’accesso al lavoro attraverso orari di lavoro flessibile, congedi parentali ad ore o frazionato, banca delle ore, smart working, servizi per l’infanzia o bonus per l’assistenza degli anziani, incide positivamente su tutto il periodo di vita delle donne, dunque, deve essere un obiettivo primario che le politiche di governo devono perseguire.

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Jose Marano
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