“Fra i papabili sottosegretari del governo Draghi (tra riconferme e new entry) in questi giorni sono venuti fuori nove nomi tra cui otto uomini e una sola donna, Laura Castelli. Se questa ipotesi fosse confermata, ancora una volta, le donne del Movimento sarebbero relegate a un ruolo marginale”, lo afferma la deputata all’Ars Jose Marano.
“Per la formazione del nuovo governo sono state barattate ministre uscenti, è stato dimenticato il Sud, dove il Movimento ha raccolto nel 2018 il 50% dei suoi consensi, per dare spazio al Nord dove i consensi M5S si riducono del 40% rispetto alla Sicilia. Le ministre del governo Conte 2 durante il loro mandato, chi più chi meno, sono state bersaglio di critiche spesso sessiste, mirate a disconoscerne il valore e infine sono state abbattute dal primitivo sistema del ‘maschio alfa’ che sposta pedine a proprio gradimento e sceglie le donne in base al grado di cortigianeria”, aggiunge Marano
“Sulla parità di genere a parole si fanno passi avanti, ma nei fatti stiamo tornando indietro, forse in epoca pre sessantottina, viviamo in una società sempre più maschilista, dove la donna viene vilipesa in tutte le sue espressioni. La conferma di questo arretramento nella considerazione delle donne mi arriva anche dalle notizie di stampa in merito alle prossime nomine di sottosegretari e vice ministri, dove mi salta all’occhio l’intenzione del Pd di Zingaretti di nominare solo donne per i posti di sottogoverno: solo un modo, a mio avviso, per cercare di mettere una toppa a questo modus operandi della politica italiana”.
“Il M5S scelga più donne per i ruoli ancora scoperti ed eviti di macchiarsi di una grave colpa storica senza precedenti. Chiedo al capo politico Crimi di dare l’esempio e fare un passo indietro e cedere lo spazio, che pare si sia già ritagliato per sé, a una donna al primo mandato, come Laura Paxia per esempio o altre valide esponenti. Oppure il capo politico reggente pensa forse di auto premiarsi per come ha sbagliato tutto nella strategia per ottenere i ministeri chiave del governo Draghi. Chiedo infine, di fare la stessa cosa a tutti gli altri uomini del movimento in lizza per le nomine. Fate un passo indietro per fare spazio alle colleghe e non macchiatevi di quest’altra colpa”.